Il monossido di carbonio (CO) è un gas emesso durante la combustione del tabacco e della carta all’interno della sigaretta. Incolore e inodore, si trova anche nell’ambiente che ci circonda, ovunque ci sia del carbonio che brucia: il monossido trova negli scarichi delle industrie, nei gas di scarico delle auto, nelle caldaie, ad esempio.
La dottoressa Licia Siracusano, coordinatrice del Centro Antifumo di Humanitas, ha spiegato quali siano i danni provocati dal monossido di carbonio.
La maggior fonte di contaminazione da monossido di carbonio, per un fumatore medio, è il fumo di sigaretta. Questo significa che, per quanto possa vivere in una zona inquinata, nella quale l’aria è irrespirabile, il danno maggiore ai suoi polmoni lo fanno senza dubbio le sigarette.
Il CO si lega ai globuli rossi, sostituendo così l’ossigeno normalmente presente nel nostro sangue: sia quando si fuma, sia quando non si fuma, i globuli rossi trasporteranno meno ossigeno, e di conseguenza ogni tessuto del nostro organismo ne avrà meno da utilizzare.Il legame tra emoglobina e monossido di carbonio è però reversibile, per cui bastano un paio di giorni di astinenza dal fumo per riossigenare quasi completamente il sangue e i tessuti.Per quanto riguarda i danni "visibili" del monossido, nei fumatori, la pelle appare grigia, rovinata e opaca, e i capelli sono più aridi e secchi. Le rughe appaiono prima e sono più profonde.
Questo è però solo quello che si vede; in realtà non esiste parte del nostro organismo che non soffre della mancanza di ossigeno: cuore, polmoni, intestino, gola, cervello, placenta.
(Sintesi redatta da: Righi Enos)