La Liguria sarà la prima regione in Italia ad offrire a tutti i 75enni la vaccinazione per prevenire l'infezione del virus Herpes Zoster, una malattia conosciuta da tutti come Fuoco di Sant'Antonio. Ma quando ha senso vaccinarsi? Il vaccino è sempre efficace? Chi rischia di più la riaccensione di questo virus che si è “nascosto” all’interno dei gangli nervosi per poi uscire sfruttando magari la debolezza del sistema immunitario? Ma soprattutto, come mai anche dopo che le lesioni della pelle sono passate può rimanere un dolore per settimane o mesi? A tutte queste domande risponderanno gli esperti presenti all’Auditorium del teatro Carlo Felice di Genova giovedì 18 febbraio alle ore 18 in occasione dell’incontro aperto alla cittadinanza “Fuoco di sant’Antonio: un dolore che si può evitare”, realizzato nell’ambito dell’iniziativa “In corpore sano”. A rispondere alle domande ci saranno Giancarlo Icardi, Direttore del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Genova, Gianluigi Mancardi, Direttore del Dipartimento di Neuroscienza presso lo stesso ateneo, il medico di medicina generale genovese Pierclaudio Brasesco, Sergio Schiaffino, dirigente del Dipartimento Salute-Servizi Sociali della Regione Liguria e Valter Turello, Responsabile delle Strategie Vaccinali presso la Asl 3 genovese.
Il fuoco di Sant’Antonio è un problema della terza età, ma non solo. Se è vero che sopra i 60 anni, ad esempio, è statisticamente dieci volte superiore rispetto ai bambini, non vanno sottovalutate specifiche situazioni di rischio: chi ha assunto a lungo farmaci che agiscono sul sistema immunitario, come accade ad esempio con i derivati del cortisone, è a rischio più elevato, come del resto chi sta lottando con un tumore o chi è sieropositivo per il virus dell’Hiv/Aids. La vaccinazione, in questo senso, rappresenta un’opportunità preventiva, come spiegheranno gli esperti.
(Fonte: tratto dall'articolo)