I risultati di un recente studio islandese sono stati pubblicati su Nature. I ricercatori del progetto deCode, sotto la guida di Daniel Gudbjartsson, hanno analizzato il genoma di 14.000 islandesi. I ragazzi nati da genitori più anziani hanno dimostrato più probabilità di sviluppare mutazioni genetiche eventualmente trasmissibili alle generazioni successive. Si sono rilevate importanti differenze di genere; negli uomini la possibilità che siano indotte mutazioni genetiche per ogni anno di incremento di età sono risultate quadruple rispetto donne. In queste ultime, gli ovociti si formano al momento della nascita quindi ci sono meno opportunità di mutazioni spontanee causate dalla divisione cellulare. Negli uomini invece lo sperma è prodotto continuamente, e quindi ci sono più ‘occasioni’ per gli errori genetici.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)