Risparmiare per salvare le pensioni o investire per i giovani? Su questo e altri temi riguardanti i rapporti intergenerazionali si discute molto in Germania a pochi giorni dal voto. Intanto sia Angela Merkel (63 anni) che Martin Schulz (61 anni) hanno escluso categoricamente di voler innalzare a 70 anni l'età pensionabile, nonostante l'allungamento dell'aspettativa di vita dei tedeschi. Scarsa invece l'attenzione dei candidati a temi "giovani", come la formazione o l'economia digitale. Già nel 2008 l'ex presidente della Repubblica Herzog aveva ammonito i partiti politici dalla tentazione di "rivolgere un'attenzione sproporzionata" agli anziani, perché ciò potrebbe "condurre a una situazione in cui le vecchie generazioni depredano quelle più giovani". Il tasso di invecchiamento della popolazione tedesca è in netta accelerazione e l'elettorato "grigio" tradizionalmente predilige i due partiti storici, Cdu e Spd. Va considerato che già nel 2015 oltre la metà dell'elettorato era oltre il 50 anni. E anche la partecipazione al voto è diversa a seconda dell'età: alle ultime elezioni, l'80% degli over 60 si è recato a votare, solo il 62,3% fra gli under 30. Per dare maggior peso al voto giovane, sta quindi prendendo piede la proposta di abbassare l'età minima del voto a 16 anni. La Spd ha avanzato l'ipotesi di allargare il diritto di voto agli under 16 già dal 2021, ma la Cancelliera Merkel da parte sua ha escluso questa ipotesi.
(Fonte: tratto dall'articolo)