Attualmente in Tirolo c’è bisogno di ottomila lavoratori qualificati, soprattutto nei settori tecnici, nei servizi di cura, nel turismo e nell’edilizia. Nel 2030 il fabbisogno salirà a ben 40mila lavoratori. In Alto Adige vivono attualmente 100mila persone con più di 60 anni, nel 2030 saranno oltre 140mila.
Gli assessori con delega al lavoro Johannes Tratter (Tirolo), Martha Stocker (Alto Adige) e Alessandro Olivi (Trento) hanno sottoscritto un protocollo di cooperazione in materia di lavoro in tutto l’Euregio, che si svilupperà in cinque ambiti di collaborazione: alternanza scuola-lavoro, monitoraggio dei fabbisogni di forza lavoro, borsa del lavoro euroregionale, cooperazione sulla gestione del Fondo sociale europeo, il cambiamento demografico. Per quanto riguarda quest'ultimo aspetto in Alto Adige negli anni Sessanta erano 9mila le nascite annue, mentre oggi sono 5mila. Cambiamenti che inducono a interrogarsi sul come lavorare e quanto lavorare.
«Questo cambiamento – conclude Olivi – potrà però creare anche nuove aree d’occupazione. Non dobbiamo però mettere giovani contro vecchi o residenti contro immigrati. Non ci deve essere la paura che qualcuno sottragga il lavoro a qualcun altro».
(Fonte: tratto dall'articolo)