Con il ritorno ai normali ritmi di vita il rischio è quello di un effetto 'rebound' che potrebbe portare a una ripresa del gioco, con un ricorso incontrollato e soprattutto incrementato all’azzardo. A Brescia un’attenzione specifica sarà dedicata agli anziani, fascia particolarmente vulnerabile e sempre più esposta alla dipendenza dal gioco: negli ultimi 4 anni gli over 65 presi in carico dai servizi per la dipendenza da gioco patologico sono raddoppiati, passando dall’8,8% al 16,5% (71 gli ultrasessantacinquenni in carico), una quota maggiore anche rispetto alle percentuali di over 65 seguiti per problematiche legate all’alcol e ad altre dipendenze. In generale l’Osservatorio territoriale sulle dipendenze di Ats Brescia ha registrato un aumento degli utenti del 64% dal 2014 al 2019, con una successiva tendenza alla stabilizzazione: nel 2020 i pazienti in carico sono stati 429 (di cui 110 nuovi).
Il profilo tipo è in prevalenza maschile (82%), con un titolo di studio di scuola media inferiore. L’età più rappresentata è compresa tra i 45 e i 54 anni, con una quota significativa di over 65. Ats Brescia per questo ha coinvolto il Comune di Brescia e i sindacati dei pensionati per fare prevenzione partendo dagli sportelli e dalle sedi sindacali frequentate dagli anziani e dai loro familiari. Con la cooperativa 'Il mago di Oz' sono stati formati 37 tra operatori e volontari delle sigle sindacali in ambito provinciale, per aiutarli a riconoscere le situazioni a rischio e orientare in modo efficace ai servizi di prevenzione e cura. Con i fondi del 2021 si punta ad allargare la preparazione a una più ampia platea di operatori. «Per i cittadini è importante sapere esattamente a chi rivolgersi, perché affrontare l’azzardopatia è difficile, e l’auspicio è che gli interventi sanitari e sociali, finora scollegati, possano unificarsi con la riforma sanitaria lombarda», hanno detto i vertici sindacali.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)