In Giappone il 20% delle persone arrestate ha più di 60 anni, e il 27% dei carcerati ha più di 65 anni. Sono in aumento i «crimini d’argento», secondo la Customer Products, dal 2001 sono aumentati del 35% gli arresti per taccheggio degli over 60, e l’aumento dei recidivi è del 470%. Per il ricercatore Yuki Shinko, gli anziani si danno al crimine per noia, solitudine e mancanza di paura delle conseguenze legali, visto che molti preferiscono la prigione all’ospizio. In carcere hanno vitto, alloggio e cure mediche gratuite e visto che la pensione statale è 6000 euro l’anno non è possibile permettersi altrettanto nella vita “libera”. Inoltre molti anziani pensano di avere dato tanto al paese e di meritarsi il perdono per piccole trasgressioni come furtarelli e taccheggio. Complice di questa situazione è soprattutto l’indebolimento della rete familiare e della società che porta a preferire la vita in prigione, dove comunque ognuno ha nella sua cella una scrivania, il televisore oltre al resto. Lo Stato è infatti costretto a costruire delle prigioni ricovero, vista l’età dei detenuti, e questo rende allettante andare in prigione.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)