Stefano Vecchia, in un interessante articolo su Avvenire, mette a fuoco il cambiamento di cultura in Giappone, che tende ad esaltare la solitudine, soprattutto per la fascia anziana della popolazione sempre più numerosa. In questi ultimi anni le librerie giapponesi hanno visto infatti una consistente presenza di volumi dedicati al tema della solitudine perseguita ed analizzata, in alcuni casi trasformandosi in veri e propri best-seller. La “letteratura della solitudine”, sempre più diffusa invece di mettere in allarme dai rischi dell’isolamento esalta in maniera ingannevole il carattere positivo dello stare soli. Il successo di questo tipo di libri indica un vero e proprio cambiamento antropologico legato anche alla fotografia del paese. In Giappone vivere soli è divenuta una consuetudine se pensiamo che il 30% dei nuclei familiari ha un solo componente. Il Giappone è anche uno dei paesi più vecchi al mondo e si prevede che nel 2060 gli over 65 rappresenteranno il 40% della popolazione complessiva.
(Fonte: tratto dall'articolo)