A Santo Stefano di Cadore (Belluno) è andato in scena l’ultimo film di Gino Tonon. Il cinema Piave di Santo Stefano di Cadore, il 31 marzo 2019, ha visto chiudersi un’avventura durata 67 anni. Nessuna cerimonia, solo la conclusione di un impegno nato nel 1952 e la titolarità d’impresa che è da Guinnes dei primati. Gli spazi del bar Piave, attiguo alla sala del cinema, sono stati punto d’incontro per la gioventù della vallata: ballo, concerti pop, epiche sfide al biliardo e poi con i primi videoproiettori sala di tifo per le squadre di calcio del cuore. 

Una vecchiaia lunga e attiva quella di Luigi Tonon, non certo da pensionato inerte. Dovendo assistere la moglie inferma ad un certo punto ha lasciato l’attività del bar continuando con la sala del cinema. Quando c’è stato il cambiamento del sistema di proiezione, dalle pellicole 36 millimetri al digitale, Gino ha voluto investire, in sostanza a fondo perduto, sostituendo la grande macchina da proiezione con un sistema digitale che ha imparato ad usare dopo gli 80 anni. Unico rammarico, la scarsa frequentazione e non essere risuscito a far capire la diversa qualità della visione di un film su grande schermo rispetto al televisore o PC. 

Nelle poche serate in cui il cinema si riempiva, all’uscita c’era il sorriso compiaciuto di Gino ad attendere tutti. Anche domenica sera 31 marzo non c’era tristezza nel suo sguardo perché dal 1 aprile il “Piave” continuerà a proiettare film oltre i suoi 67 anni di amore e fedeltà al cinema con la continuazione dell’attività del figlio Paolo.