"Siamo stanchi della ritualità dei convegni e del terrorismo dei numeri e siamo molto arrabbiati per come vengono celebrati la giornata e il mese mondiale Alzheimer". Cosi' in un comunicato Patrizia Spadin, presidente di Aima - Associazione Italiana Malattia di Alzheimer. "Aima ha 30 anni ed è l'associazione piu' vecchia e piu' incisiva in Italia. Venti o trenta anni fa era fondamentale, per far conoscere il problema, denunciare i numeri della prevalenza e dell'incidenza, descrivere la patologia, raccontare che cosa sarebbe stato necessario fare sia per la cura che per l'assistenza. Oggi la conoscenza e la competenza, anche grazie all'Aima, sono elevate e diffuse. Perche' quindi focalizzare l'attenzione su argomenti gia' noti?". I malati di di Alzheimer sono "fragili, totalmente non autosufficienti perché deteriorati cognitivamente, e la loro malattia dura anni, spesso molti anni. In Italia soltanto alcuni luoghi sono virtuosi e si prendono cura dignitosamente dei pazienti. In generale non ci sono risposte ai molti bisogni di cura e di care dei malati, perche' c'e' incapacita' ad affrontare il problema con una 'visione' di sistema e una strategia a medio-lungo termine". Le famiglie - sottolinea - sono devastate dal peso economico-organizzativo della malattia del loro caro, oltre ovviamente al peso psicologico ed emotivo che sopportano".
(Fonte: tratto dall'articolo)