Il 20 marzo si è celebrata la Giornata mondiale della felicità. Il World Happiness Report, stilato ogni anno dall’Onu, ha collocato l’Italia al 47° posto nel mondo, in leggero miglioramento rispetto al 2017 (48°). Al primo posto la Finlandia che è il Paese più felice del pianeta. Una nota positiva per lo Stivale viene dalla aspettativa di vita in salute: l’Italia, passata da 70 anni a 72,8 tra 2000 e 2015, è terza alle spalle di Giappone e Islanda. Una ricerca italiana ha tentato di definire i connotati di questa felicità analizzando un campione casuale di oltre 600 utenti di una rete di poliambulatori (Centro Medico Santagostino). Dall’indagine è emerso che la “ricetta del buonumore” è nelle piccole cose. Avere un lavoro, ma fare in modo che non interferisca troppo con la sfera privata; dedicarsi alla famiglia, circondarsi di amici e guardare al prossimo con fiducia. Il 10% del campione ha detto di essere infelice ma la percentuale di estremamente soddisfatti è aumentata con l’età. Per gli psicologi curatori della ricerca, questo dato può indicare una progressiva maggior realizzazione personale raggiunta con l’età. In pratica, invecchiare significa anche saggezza, esperienza, traguardi raggiunti.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)