Per prevenire il diabete è utilissimo fare attività fisica. Basta anche poco per abbassare il rischio di sviluppare la patologia perché poco è meglio di niente. Un’indicazione che è bene ribadire in vista della Giornata mondiale del diabete, il 14 novembre, organizzata dall’International Diabetes Federation. Il tema di questa edizione è la diagnosi precoce del diabete di tipo 2. In che modo ottimizzare i benefici dell’attività fisica per la prevenzione di questa patologia? Se si centrano gli obiettivi definiti dalle linee guida internazionali il vantaggio c’è, ancora meglio se queste soglie vengono superate. In questo caso – dicono gli autori di una ricerca pubblicata su Diabetologia – la riduzione del rischio sarebbe massima e pari a circa il 40% rispetto agli inattivi. L’Oms, l’Organizzazione mondiale della Sanità, raccomanda di svolgere 150 minuti di attività fisica a intensità almeno moderata a settimana – o 30 minuti nella maggior parte dei giorni – per ridurre il rischio di diabete di tipo 2. Una quota maggioritaria di questa malattia del metabolismo, sottolinea l’Oms, è dovuta proprio alla sedentarietà e all’eccesso di peso corporeo. L’incidenza del diabete è in aumento a livello mondiale e quella dell’obesità va di pari passo. Anche in Italia aumenta il numero delle persone con chili di troppo. Secondo l’Istat nel 2015 il 45,1% della popolazione con almeno 18 anni di età è in eccesso di peso (35,3% in sovrappeso, 9,8% obeso) e la tendenza è crescente, soprattutto tra i maschi (da 51,2% nel 2001 a 54,8% nel 2015).
(Fonte: tratto dall'articolo)