Il 7 marzo si è celebrata in Svizzera la Giornata del malato che per via della pandemia, e per il secondo anno consecutivo, in Ticino non ha potuto essere caratterizzata dalle consuete visite di una delegazione ufficiale dell’associazione in ospedali e case di cura.
Per la Svizzera e per molti altri Paesi la pandemia ha rappresentato la maggiore sfida dalla Seconda Guerra mondiale, impossibile non ricordare le persone anziane che, più di tutte, hanno presentato il conto drammatico della malattia. Così come il pensiero delle Istituzioni nella ricorrenza va al personale sanitario.
Proprio per ricordare pazienti, utenti e operatori sanitari che in questi ultimi dodici mesi sono stati confrontati con la malattia, l’Agmsi (l’Associazione giornate del malato della Svizzera italiana) ha preparato un filmato. Si tratta di una serie di testimonianze legate al tema ‘vulnerabili ma resilienti’ il cui obiettivo è mostrare che sebbene le malattie e la disabilità possano costituire un limite, così come rafforziamo il sistema immunitario del nostro corpo, possiamo farlo anche con la nostra psiche e diventare più resistenti. Il documento vuole testimoniare che superare una malattia o conviverci - ma soprattutto integrarla nel proprio vissuto - ci rende resilienti e più forti.
La Giornata del malato quest’ anno ha adottato il motto ‘Vulnerabile ma resiliente’. Il Consiglio federale “fa tutto il necessario perché la nostra società resti solida: quello di cui abbiamo bisogno in dosi elevate è la resilienza! Dobbiamo mantenere il nostro ottimismo, restare disponibili e dare prova di responsabilità”, ha evidenziato il presidente della Confederazione.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)