Nella Giornata mondiale contro gli abusi sugli anziani (15 giugno), la Comunità di Sant’Egidio rilancia la raccolta di firme all'appello internazionale "Senza anziani non c’è futuro - Per "riumanizzare le nostre società - Contro una "sanità selettiva".
L'appello nasce, si legge in una nota "dall'amara constatazione del numero altissimo di vittime del Covid-19 tra la popolazione anziana, in particolare tra le persone presenti negli istituti e nelle case di riposo, e propone un radicale cambiamento di mentalità che porti a nuove iniziative sociali e sanitarie".
Un rapporto dell'Oms rilevava, già nel 2018, che proprio "nelle istituzioni i tassi di abuso sono molto più alti rispetto agli ambienti comunitari" e includono maltrattamenti vari tra cui "restrizioni fisiche, privazione della dignità, imposizione di esecuzione di faccende quotidiane, fornitura intenzionale di assistenza insufficiente, trascuratezza e abuso emotivo".
"La situazione - si legge - si è aggravata durante la pandemia da Covid-19 determinando, com'è noto, un altissimo tasso di vittime all'interno degli istituti, circa il doppio rispetto agli anziani che vivono in casa.
Per questo, la Comunità di Sant'Egidio, insieme all'appello internazionale, ripresenta anche alle amministrazioni statali e locali la necessità di giungere al più presto ad un sistema che privilegi la domiciliarità delle cure e dell'assistenza per la popolazione anziana".
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)