La malattia di Alzheimer è la più diffusa tra le forme di demenza.
Uno studio condotto da un gruppo di ricercatrici del Cnr-Ibbc, mette in luce in particolare gli aspetti legati alla donna, spiegando che gli stessi ormoni, sin dalla prima fase dello sviluppo, potrebbero favorirne l’insorgenza.
A essere più colpite da questa forma di demenza infatti sono le donne e questo è dovuto all’ingresso in menopausa e al conseguente calo degli estrogeni, evento che determina la maggiore vulnerabilità femminile alla malattia.
La riduzione del livello degli estrogeni associata alla menopausa è un fattore di rischio.
Gli estrogeni tendono infatti a sfavorire nelle donne l’utilizzo dell’ippocampo, la struttura cerebrale deputata alla formazione della memoria a lungo termine e all’orientamento spaziale, e proprio il suo minore uso potrebbe essere alla base di una sua maggiore vulnerabilità agli effetti dell’invecchiamento.
Nelle donne, infatti, la variazione dei livelli di estrogeni agisce sulla memoria.Per aiutare l’ippocampo a “restare in forma” è fondamentale svolgere programmi di esercizio fisico e di allenamento cognitivo, strategie alle quali le donne rispondono meglio degli uomini.
È importante comunque sottolineare che le differenze di genere nell’utilizzo delle diverse strategie cognitive possono essere modulate da fattori ambientali legati all’educazione e che non tutte le donne mostrano questo profilo.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)