Un articolo su «Science», di cui il primo firmatario è l’italiana Roberta Sinatra, matematica e professoresssa alla Central European University di Budapest, ha valutato che il fattore età, nelle scoperte scientifiche, non è rilevante. Il successo deriva da una combinazione di personalità, perseveranza e… fortuna. Lo studio, per valutare l’impatto di uno scienziato propone la valutazione di due fattori, Qp, di cui il primo è un insieme di talento, produttività, motivazione e apertura alle nuove idee, mentre il secondo, più variabile, è la fortuna. Ciò significa che, mantenendo la produttività inalterata, si ha la stessa probabilità di fare una scoperta a 25 o a 50 anni. A questo risultato la ricerca è arrivata analizzando le pubblicazioni di migliaia di scienziati, da cui si evince che di rado i primi studi sono geniali e che i principali successi possono avvenire in qualsiasi momento. Quindi, come diceva Cesare Pavese ne “Il mestiere di vivere” «Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo». Con la giusta dose di fortuna!
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)