Il fenomeno degli abusi agli anziani fu descritto per la prima volta a metà degli anni ’70 dai gerontologi britannici Baker e Burston. Nonostante i progressi compiuti da allora, tuttavia, siamo ancora lontani dall’avere una disponibilità di dati ed informazioni omogenee a livello europeo. Per comprendere la dimensione del fenomeno è possibile ricorrere ad un report redatto nel 2011 dall’ Organizzazione Mondiale della Sanità secondo il quale nel 2010 oltre 4 milioni di anziani europei hanno subito abuso fisico, 1 milione abuso sessuale, 6 milioni abuso finanziario e ben 29 milioni abuso psicologico. L’incidenza è stimata come particolarmente elevata tra le persone con disabilità o deterioramento cognitivo ma, al contempo, tutti i dati sono riferiti come sottostimati a causa della difficoltà o resistenza a riferire gli abusi subiti da parte degli anziani, in particolare se vulnerabili, o anche a causa della scarsa consapevolezza da parte della vittima anziana di essere vittima di un abuso. L’atteso incremento della popolazione anziana, fa temere un parallelo aumento della significatività del fenomeno.
Gli Stati Europei stanno rispondendo alla questione dell’abuso ai danni dei propri cittadini anziani con approcci e livelli di attenzione diversi a partire dalla stessa definizione di “abuso agli anziani” che non è la stessa in tutti i Paesi. In ambito internazionale la definizione più utilizzata di abuso agli anziani è quella che lo definisce “un atto, singolo o ripetuto, o la mancanza di atto appropriato, che si verifichi nell’ambito di una qualsiasi relazione ove vi sia un’aspettativa di fiducia e che possa causare danno o sofferenza a una persona anziana”. Tuttavia, dalla ricerca condotta dal progetto EURO.P.E.A.N. in 9 Paesi emerge che solo l’Irlanda e l’Olanda hanno un propria definizione nazionale ufficiale, mentre gli altri ricomprendono il fenomeno dentro altri ambiti quali la violenza domestica, l’abuso verso i soggetti deboli o la discriminazione.
Gli abusi più riconosciuti sono quelli di tipo fisico, psicologico (comprendendo quello emotivo e verbale), l’abbandono, l’abuso finanziario-patrimoniale, quello sessuale. Alcuni includono anche l’autoabbandono, la discriminazione e l’abuso istituzionale.
L’abuso fisico è quello maggiormente riconosciuto, siccome è quello che lascia maggiori evidenze di sé. L’abuso psicologico, al contrario, è in termini numerici probabilmente quello più frequente e spesso l’anticamera o la miccia di quello fisico ma è meno visibile e riconosciuto. In alcuni Paesi, tra cui l’Italia, particolare enfasi è posta sull’abuso finanziario che si traduce in truffe o raggiri agli anziani, mentre in altri non è considerata propriamente una forma di abuso in quanto manca la caratteristica della “relazione di fiducia” tra attore e vittima.
(Fonte: tratto dall'articolo)