Molte voci si sono sollevate dal mondo politico e istituzionale di Parma sulla vicenda degli anziani maltrattati a Villa Matilde. Indignazione, ma anche ansia di trovare correttivi e soluzioni. Marcella Saccani conosce bene quel mondo (storicamente impegnata nelle cooperative per l'assistenza agli anziani e per cinque anni presidente dell'Iraia -Istituti Riuniti di Assistenza per Inabili e Anziani-), e alla domanda su come sarebbe meglio agire in questo senso, risponde: " è necessario potenziare la videosorveglianza e le ispezioni, può servire ai parenti degli ospiti per essere una forza contrattuale, ma l'interrogativo da porsi ora è come gli operatori di queste strutture vengono preparati".
"Il tema vero è la qualità della formazione - ribadisce - perché, persone malate di Alzheimer o di altre gravi patologie, mantengono intatta la capacità di "soffrire". E continua "quante volte gli esperti ci hanno detto di guardare gli occhi delle persone, dicono tutto, anche se non sono in grado di parlare. Noi gli operatori li abbiamo formati, ma non per fare questo. Conta di più quello che chiamano "minutaggio", quanti minuti garantisco in termini di prestazioni e servizi".
Qualcuno obietta che bisogna cambiare la legge, che è troppo vecchia, ma la Saccani ribatte: "tutt'altro, è una legge avanzata, in quanto si chiede sempre all'operatore qual è il progetto di vita che ha per l'anziano di cui si prende cura, ma i servizi non sempre sono all'altezza dei compiti che la Regione affida".
(Sintesi redatta da: Paola Ponzi)