Vivono in case di proprietà, la cui gestione economica, però, sta diventando sempre più difficile. Hanno spesso condizioni reddituali basse. Quelli che se la cavano meglio, cercano di aiutare come possono figli e nipoti in difficoltà. Vorrebbero un sistema sanitario più efficiente e con liste d’attesa più brevi. Sono gli anziani bolognesi, così come li fotografa la ricerca realizzata dallo Spi-Cgil su 10.000 iscritti dell’area metropolitana (Imola esclusa). Lo studio, rileva che l’83% degli ultrasessantacinquenni interrogati ha una casa di proprietà. Una condizione non sempre ideale, visto che cresce il numero degli anziani di età molto elevata (anche ultraottantenni) soli e con pensioni inferiori a mille euro. Non è un caso che il 27% degli intervistati dichiara di avere una condizione reddituale bassa e il 51% spiega di arrivare alla fine del mese con difficoltà. E spesso, la condizione di precarietà economica è accentuata da una situazione di fragilità sanitaria (il 30,1% dichiara di trovarsi in questo frangente). L’incertezza riguarda il 42% degli anziani, anche perché in molti intaccano il reddito disponibile aiutando figli e nipoti in difficoltà a causa della crisi economica: il 49% dice di farlo a volte, il 15% con regolarità. Il 56% non va in vacanza nemmeno una volta all’anno e il 65,7% riferisce di non andare mai, o quasi mai, fuori per una pizza.
(Fonte: tratto dall'articolo)