Un’indagine sulla sicurezza alimentare degli anziani condotta presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore-Policlinico A. Gemelli di Roma, presentata in occasione della Giornata per la Ricerca 2015, fa luce sui potenziali rischi per la salute delle persone più fragili. Lo studio rivela la necessità di migliorare e potenziare l’informazione alimentare da parte dei medici anche per mitigare l’influenza dei media sulle scelte nutrizionali della popolazione anziana. La tavola degli anziani italiani presenta non pochi ingredienti rischiosi per la salute, tra alimenti scaduti – consumati da uno su tre – e pietanze scongelate male, lasciate scaldare fino a temperatura ambiente, così aumentando in modo esponenziale – specie con il gran caldo – il rischio di intossicazioni alimentari, cui le persone in là con gli anni sono più vulnerabili rispetto alla popolazione generale. Inoltre, le scelte alimentari degli anziani non brillano per equilibrio e sicurezza degli alimenti e lo dicono: circa uno su tre ritiene di non nutrirsi in maniera equilibrata, in particolare a causa di un consumo eccessivo di zuccheri e di grassi o comunque ritiene di mangiare troppo. In aggiunta, sempre uno su tre (il 33,8%) riferisce di mangiare cibo scaduto, anche più di una volta al mese.
(Fonte: tratto dall'articolo)