«Un inno alla libertà per scacciare ogni paura e arrivare al Gran Finale con un tenero e profondo “Amore”».
La compagnia messinese Scimone-Sframel torna a Milano (al Teatro Elfo Puccini dal 2 all’8 maggio) la loro città di adozione artistica, con una nuova commedia, tenera e feroce, fatta di pause e ascolto, silenzio ed essenzialità, un altro gioiello dal sapore beckettiano.
In scena, un cimitero e quattro anziani, consapevoli del loro ultimo giorno di vita. La vecchietta e il vecchietto, il comandante e il pompiere, due coppie senza nome, una etero, l’altra omo, una precisa scelta dell’autore Spiro Scimone «per dimostrare che non c’è differenza tra generi, il vero problema è chi non ama». Con una drammaturgia che procede a quadri tra situazioni surreali, drammatiche e comiche, sul palco l’«Amore», una condizione estrema, forse eterna. Raccontiamo il sentimento più cantato e discusso, e lo facciamo a nostro modo — sottolinea l’autore — qui i protagonisti sono due coppie di anziani, ma non per questo si parla di vecchiaia, il tema è il sentire del cuore in tutta la sua verità, tenerezza e tragedia».
(Fonte: tratto dall'articolo)