Secondo il rapporto sulla ''condizione abitativa degli anziani che vivono in case di proprietà 2015'', Il patrimonio immobiliare esistente nel nostro Paese è in larga parte di proprietà degli anziani. Si tratta per lo più di case vecchie, con più di 50 anni (il 54,9%), che se pur in buone condizioni hanno impianti vecchi, fuori norma in materia di sicurezza e con molte barriere architettoniche. I promotori della ricerca sottolineano l’urgenza di promuovere politiche abitative di lungo respiro e programmi finalizzati all’adeguamento delle abitazioni degli anziani per eliminare le barriere architettoniche, rendere più fruibili gli spazi di vita attrezzandoli di impianti domotici e di tecnologie per dare all’anziano più autonomia di vita. Un insieme di accorgimenti che potrebbe contare il troppo spesso facile ricorso alle case di riposo, permettendo agli anziani di vivere bene nel proprio ambiente domestico il più a lungo possibile e con rilevanti benefici per la spesa pubblica e il benessere sociale. Una seconda linea d’azione suggerita dai curatori del rapporto è quella di rafforzare relazioni e servizi, tanto pubblici quanto privati, finalizzati a garantire all’anziano tutti i necessari supporti di vicinato, per sostenerlo e accompagnarlo nelle sue condizioni di salute e nel soddisfare i suoi bisogni sociali e culturali.
(Fonte: tratto dall'articolo)