Gli anziani giapponesi commettono piccoli furti (il 90% delle volte è taccheggio) per poter essere mandati in carcere. Grazie alla detenzione riescono così a sopravvivere alle difficoltà finanziarie e alla solitudine. Tradizionalmente accuditi in famiglia, per gli anziani la situazione è cambiata tra il 1980 e il 2015 quando è aumentato di 6 volte il numero degli over 65 che vivono da soli, arrivando a 6 milioni. E secondo un sondaggio del governo giapponese del 2017, circa la metà di questi sono tra gli arrestati per taccheggio. Il 40% di loro non ha contatti con la famiglia, e, come sottolinea una ricerca della Keisatsu (polizia) di Tokyo, il 24% degli anziani fermati con l'accusa di taccheggio ha detto di averlo fatto a causa della solitudine. Per questo ora la popolazione carceraria più anziana ha raggiunto le 36mila unità, nonostante il Giappone abbia uno dei tassi di criminalità più bassi al mondo. Dal 2013 un’ala del carcere di Onomichi, vicino a Hiroshima, è stata trasformata in un reparto geriatrico, è ora il governo ha esteso il progetto pilota ad altre tre prigioni del Paese. Oltre a diversi accorgimenti nella struttura delle prigioni per aiutare i detenuti anziani, sono state preparate anche le guardie a gestire le problematiche della vecchiaia (ad esempio l’incontinenza). Inoltre i criminali over 65 lavorano solo 6 ore al giorno, con compiti più leggeri degli altri.
(Sintesi redatta da: Balloni Flavia)