Il matrimonio protegge la salute degli anziani. Solo degli uomini però: secondo una ricerca italiana condotta presso l’Università di Padova e pubblicata sul Journal of Women’s Health, i maschi over-65 sposati sono (rispetto ai coetanei celibi o vedovi) meno a rischio rispetto a malattie croniche, disabilità e morte.
Invece le donne della stessa età che hanno perso il consorte appaiono, di contro, più “forti” delle coetanee che hanno ancora il marito accanto: le vedove soffrono meno di malattie croniche e hanno un ridotto rischio di morte. I ricercatori padovani hanno considerato i dati relativi a quasi 2mila anziani inseriti nel “Progetto Veneto Anziani” e misurato il grado di “fragilità” mettendolo in relazione al loro stato civile. La “fragilità” è una condizione che si misura attraverso alcuni parametri fisici tra cui la velocità della camminata, la forza della presa della mano, l’autonomia nelle attività quotidiane ed è uno specchio del rischio di morte e disabilità. Riguardo al risultato differente rispetto ai sessi è probabile, ipotizzano i ricercatori, che sia la conseguenza diretta del fatto che la vita coniugale tende a essere più gravosa e stressante per la donna anziana che tradizionalmente tiene “le redini” della gestione domestica occupandosi oltre che del coniuge, anche dei parenti più prossimi.
(Fonte: tratto dall'articolo)