Nel nostro Paese, così come negli altri Paesi sviluppati, gli incidenti tra le mura domestiche rappresentano un problema di sanità pubblica di grande rilevanza per le ricadute sulla salute e il benessere delle persone. Non è poi da sottovalutare l’aspetto sociale e psicologico sulle persone, soprattutto anziane, che considerano la casa il luogo sicuro per eccellenza. In questo lavoro il fenomeno dell’infortunio domestico è stato quantificato mediante “quozienti di rischio”, espressi dal rapporto tra il numero degli incidenti (moltiplicato per 1000) e la popolazione di riferimento in base alle rilevazioni ISTAT sulla “popolazione residente”. In Italia (Indagine Multiscopo ISTAT del 2014) l’11,3‰ delle persone interrogate ha dichiarato di aver subito almeno in un incidente domestico nei tre mesi precedenti l’intervista. Nel complesso, si sono verificati 783mila incidenti, con una media di 1,1 incidenti per persona colpita. Su questa base viene stimato che, nell’ arco dei 12 mesi del 2014, il fenomeno abbia coinvolto ben 2 milioni 800 mila persone. Esaminando sesso ed età si deduce che le categorie di persone più colpite sono le donne (15,4 per 1000 contro 7,1 di uomini), nonché quelle degli anziani e dei bambini. Le donne di 65 anni e più sono la categoria più a rischio: 73,9% sul totale degli infortuni, rispetto al 26,1% degli uomini nella stessa classe di età. Il maggior rischio di infortuni riguarda gli ultraottantenni. Il dato disaggregato per sesso e classe di età evidenzia, inoltre, un tasso sempre elevato nella classe 75-79 anni (16,3‰) dei maschi, cui fa riscontro quello notevolmente più alto (32,2‰), per le donne nella stessa fascia di età. Per quanto infine riguarda la tipologia degli incidenti, in base ai dati ISTAT le “cadute” risultano l’infortunio più frequente nelle persone anziane: tra le vittime di incidente di 65 anni e più la caduta riguarda il 68,7% degli uomini e ben il 78,1% delle donne.
(Sintesi redatta da: Antonella Carrino)