Il prof. Giancarlo Blangiardo, ordinario di Demografia all’Università Milano-Bicocca, intervenendo a Rimini ad un convegno sull’assistenza agli anziani, ha commentato i dati demografici Istat 2017. Nel suo intervento: “Verso una popolazione sempre più matura: avvertenze per l’uso” ha sottolineato una tendenza pericolosa che si sta verificando in Italia: manca il ricambio generazionale. Le nascite sono in calo e si invecchia di più; giungono segnali preoccupanti sulla sopravvivenza della popolazione, l’aspettativa di vita non cresce. La popolazione totale diminuisce perché le nascite calano drasticamente e le morti aumentano. Per la prima volta il saldo naturale(nascite/decessi) è così basso (-183mila). La mortalità è in aumento (+5,1%) ma, nel 2017, è stata più consistente del previsto (+ 31.000 rispetto al 2016). Un segnale di debolezza del sistema sanitario nazionale verso i più fragili ma anche un problema sociale. Le conseguenze economiche non sono meno importanti: cresce la fascia di popolazione non produttiva che, presto, non avrà generazioni giovani cui trasferire il suo patrimonio di memoria. Bisogna gestire una crisi demografica che c’è, che è stata sottovalutata e, talvolta, ignorata. Se si continua in questa direzione nel 2047, in Italia, avremo 400.000 nati e 800.000 morti.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)