Familiari e caregiver dei malati di Alzheimer, in Europa, incontrano notevoli difficoltà per avere una diagnosi tempestiva di demenza. Lo attesta l’European Carers Report 2018.
In 5 Paesi (Italia, Scozia, Olanda, Repubblica Ceca, Finlandia) sono stati coinvolti 1.409 familiari (339 italiani). Per ricevere una diagnosi corretta si aspettano 2,1 anni; di poco inferiore il dato italiano (1,6 anni). In media, il 25% dei pazienti riceve, all’inizio, una diversa diagnosi; per gli italiani si sale al 31,9%. Dal report emerge anche il profilo dei caregivers.
In Italia, si tratta, nella maggior parte dei casi, del figlio della persona malata (64,8%); solo in Olanda prevalgono i mariti/mogli (53,7%). Quanto alle differenze di genere, la prevalenza è femminile nell’82,8% dei casi. In Italia, anche le persone con demenza (circa 1,241 milioni) sono nella maggior parte dei casi donne (73,9%), tra i 75 e gli 84 anni (49,1%) e quasi la metà vivono in casa con i familiari (46,4%) o con altri carer (28,7%). Esigua è la percentuale (12,1%) di coloro che alloggiano presso residenze assistenziali.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)