L’Organizzazione delle Nazioni Unite, in occasione della Giornata mondiale della popolazione (11 luglio), rileva che il numero degli abitanti del pianeta continuerà a crescere per altri 50-60 anni. A metà degli anni Ottanta di questo secolo, dagli attuali 8,2 miliardi di persone si dovrebbe raggiungere quota 10,3 miliardi.
La traiettoria demografica non sarà uguale in tutte le regioni del pianeta: alcune aree vedranno una rapida crescita della popolazione, altre dovranno far fronte a un rapido declino. Attualmente il tasso di fertilità globale è di 2,3 nascite per donna, rispetto al 3,3 del 1990.
Oltre la metà di tutti i Paesi ha tassi di fertilità inferiori a 2,1 nascite per donna, il livello considerato necessario a una popolazione per mantenere una dimensione costante nel lungo termine. L’immigrazione sarà in grado di attenuare il declino demografico in 50 Paesi che hanno bassi tassi di fertilità e invecchiamento della popolazione.
L’aspettativa di vita a livello globale ha raggiunto i 73,3 anni nel 2024, con un aumento di 8,4 anni rispetto al 1995. La previsione è che si arriverà a 77,4 anni di aspettativa di vita nel 2054. Il numero di donne tra 15 e 49 anni alla fine degli anni ’50 di questo secolo dovrebbe arrivare a 2,2 miliardi, consentendo un aumento della popolazione di 1,4 miliardi di persone da qui al 2054 nonostante il calo di nascite per donna.
Nei prossimi 30 anni in 100 Paesi la popolazione in età da lavoro (tra i 20 e i 64 anni) crescerà e gli stessi Paesi dovranno investire in educazione, sanità e infrastrutture. I Paesi che sperimentano maggiormente un invecchiamento della popolazione dovrebbero anche garantire maggiori occasioni di formazione continua, creando opportunità per estendere la vita lavorativa di chi potrà e vorrà continuare a lavorare oltre l’età pensionabile.
(Sintesi redatta da: Zanetti Silvio)