Certamente le recenti affermazioni - contenute in un tweet, attribuito al governatore ligure Giovanni Toti - sugli anziani e sul loro ruolo non indispensabile per la società hanno fatto sobbalzare non poche persone sulla sedia. Probabilmente temi di così grande portata non possono essere lasciati a un tweet, ma richiedono analisi e considerazioni molto profonde e articolate.
Io credo che i nostri Vecchi siano un patrimonio unico, che merita cura, attenzione e rispetto da parte di tutti noi, con l’obiettivo di favorire un sistema di anzianità attiva, che coinvolga gli anziani - ove possibile - nella vita sociale, in una logica, diciamo così, di “vecchiaia sostenibile”. Non vi è dubbio che i miglioramenti sociali, economici e sanitari degli ultimi anni, che affondano le proprie radici nei progressi del secondo dopoguerra, abbiano contribuito ad allungare la vita delle persone e che ora si debba continuare in quest’azione; però dobbiamo anche chiederci quale sia il modo perché la “vita allungata” sia degna di essere vissuta, con fare gentile e umano, con rispetto per la saggezza e l’esperienza, che gli anziani ci possono trasmettere. Non possiamo certo scordare che tanto hanno fatto gli anziani per noi e che forse tocca ora a noi restituire loro un poco di quello che silenziosamente ci hanno donato e tuttora ci donano: alla fine è un modo per dire loro grazie per quanto hanno fatto e continuano a fare.
Gli accadimenti degli ultimi mesi hanno sconvolto tutti noi, mettendoci davanti a una realtà inimmaginabile prima; però sembra che solo ora l’attenzione di tutti si sia concentrata sugli anziani, le persone che - per le loro fragilità - più sono state travolte dall’onda pandemica. La vita nelle RSA e il modello organizzativo delle RSA vengono messi in discussione. Ogni giorno articoli, inchieste, dichiarazioni rese da esperti, giornalisti e non solo, forse anche da parte di chi non ha mai varcato i cancelli di una RSA. Forse però è il modello generale di welfare che va ripensato, in una società che sta sempre più cambiando. Ma occorreva la morte di così tante persone per ricordarsi degli anziani?
(Fonte: tratto dall'articolo)