La popolazione in età avanzata è certamente la fascia più esposta ai rischi del contagio da Covid-19. Trieste, seguita da Milano, Venezia e Padova, sono le città che investono di più, per sostenere gli anziani, a spendere di meno le città del sud.
In questi mesi di emergenza epidemiologica si è discusso molto su come riuscire a tutelare gli anziani e le anziane. L'età media in Italia è sempre più alta. Per questo è necessario pianificare e porre in essere strategie di welfare pubblico che mettano al centro questa importante fetta della popolazione.
Se nel 2002 la popolazione con età superiore a 65 anni era il 18,7% del totale, al 1 gennaio 2020 questa percentuale è salita al 23,2%, con un incremento del 24,1% in 19 anni. Una crescita notevole, soprattutto se paragonata alle altre due fasce di età prese in considerazione, quella 0-14 e la più ampia 16-64, entrambe diminuite. Parliamo di persone in parte autosufficienti, e in parte non autonome nella vita quotidiana, come ad esempio gli ospiti delle tante residenze sanitarie assistenziali (rsa) presenti sul territorio, nella primavera scorsa al centro di numerosi focolai di coronavirus, soprattutto al nord.
Nei bilanci delle amministrazioni comunali c'è una voce dedicata alle azioni per il supporto agli anziani. Sotto questa voce rientrano contributi per le spese di strutture residenziali, interventi a sostegno degli anziani con reddito insufficiente per una vita dignitosa, spese per assistenza domiciliare e anche, soprattutto in periodo di Covid, a sostenere le incombenze quotidiane.
Questa voce di bilancio può includere interventi a favore di associazioni o centri sociali che si occupano fattivamente di seguire gli anziani.
Tra i comuni con popolazione superiore a 200.000 abitanti, Trieste è di gran lunga la città che spende di più per il sostegno agli anziani: 103,38 euro pro capite. Si tratta di una cifra quasi doppia a quella spesa da Milano (53,20), in seconda posizione.
Seguono Venezia (47,95), Firenze (38,72) e Padova (32,61). Sono invece tutte del sud le grandi città che investono di meno: Napoli (2,21 euro pro capite), Bari (6,67) e Messina (7,73).
(Sintesi redatta da: Righi Enos)