Anche in Ticino (Svizzera), dall'8 giugno prossimo, è prevista la riapertura delle case per anziani. Giampaolo Cereghetti presidente dell’Associazione Ticinese Terza Età (ATTE) ha accolto con grande piacere questa notizia. “La decisione è difficile, per la gestione che resta delicata, ma non si poteva chiedere ancora a questi anziani di restare in condizione di semi vita” dice convinto il presidente dell’ATTE.
“Questo tipo di vita non è nemmeno una vita, bisogna cercare di trovare un punto di equilibrio” e prosegue: “Per questo motivo le aperture dall'8 giugno sono una scelta saggia, purché il tutto avvenga rispettando le norme di sicurezza”. Un modo per rigenerarsi e per rivedere finalmente dopo tanto i propri cari. “Questo – spiega Cereghetti – darà agli anziani la possibilità di uscire da una situazione gravosa, pesante, di quasi carcerazione che non credo potesse essere supportata ancora a lungo”. Gli anziani “hanno bisogno vedere di figli e i nipoti. Gli ospiti hanno vissuto un’esperienza pesante”.
(Fonte: tratto dall'articolo)