Partendo dal presupposto dei proponitori che la vecchiaia non è solo una stagione di declino ma al contrario un tempo prezioso di sviluppo, crescita e partecipazione, lo schema di legge approvato il 10 ottobre dall’ultimo Consiglio dei Ministri del governo Draghi in materia di assistenza alle persone fragili e non autosufficienti, presenta molte novità. Si istituisce un Comitato per le politiche in favore della popolazione anziana (Cipa), presieduto dal o dalla premier, ma soprattutto si prospetta la creazione di un sistema unitario nell’assistenza ai non autosufficienti coordinando meglio le attività del Servizio sanitario, quelle dei servizi sociali degli enti locali e dell’Inps.
Si semplificano i processi valutativi, troppo lunghi; si tende ad assicurare un’assistenza domiciliare più rispondente ai bisogni che alle disponibilità. La percentuale di anziani che, in un anno, fruisce dei servizi domiciliari è solo del 6,5 %. La maggior parte degli utenti, però, riceve un numero molto esiguo di visite a casa e per periodi di tempo assai limitati. Alcune cifre sono emblematiche: l’11 % delle prese in carico si conclude in un giorno e il 32 % degli utenti riceve meno di una visita a settimana. L’assegno di accompagnamento (529 euro al mese) va graduato sulla base delle necessità e non accordato in forma uguale per tutti.
Si tutelano meglio i disabili anziani che, superata una certa età, non hanno più risposte specifiche. L’obiettivo di fondo della riforma è quello di assistere le persone fragili, finché è possibile, nella loro abitazione, ma è previsto un forte investimento nella semiresidenzialità oltre che nella rete delle case di riposo.
L’ostacolo maggiore, com’è intuibile, è quello della copertura dei costi. Lo Stato avrà bisogno del privato sociale, del terzo settore. Vanno agevolate specifiche polizze assicurative. Ma se la riforma non verrà approvata entro il marzo del prossimo anno, l’Italia vedrà indebolirsi la propria posizione nell’ambito della missione 5 (inclusione) del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che destina una non trascurabile quota di risorse.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)