I nati negli anni ’50 e inizio anni ‘60 sono testimoni di una grande rivoluzione della musica leggera, il rock. Accade così che, sotto i palchi dei principali concerti dei gruppi musicali rock, composti a loro volta da over 60, si mescolino varie generazioni.
Un fenomeno diffuso in tutto l'occidente che coinvolge anche i super anziani come è emerso la scorsa estate in Germania, quando due di essi sono scappati dalla casa di riposo per seguire il concerto heavy metal dell'anno, il Wacken Open Air Festival. Il concertone romano del 1 maggio, non a caso, era pieno di chiome argentate. Una recente indagine Ipsos condotta su 6.000 over 55 in Italia, Stati Uniti, Australia, Germania e Francia, pone l'esigenza di rivedere gli stereotipi sulla terza età. Gli anziani sono oggi attivi e contenti della propria vita, sono autonomi, hanno tempo libero e risorse che il marketing trascura.
I medici li definiscono “nuovi giovani”. Ma gli anni cominciano a sentirli e si nota ai concerti dove cantano in coro, accendono le torce dei telefonini, ballano ma al buio cercano anche appigli per non inciampare. Lo si nota anche al cinema dove gli over 60 sono i maggiori frequentatori degli spettacoli pomeridiani o accompagnano i nipoti. Cercano le prime file per vederci e sentirci meglio e nelle pause, soprattutto gli uomini, fanno la fila al bagno per problemi di prostata. Alla fine del film, dopo due ore di immobilità, faticano ad alzarsi.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)