Quattro Rsa della provincia di Como si sono unite in un progetto- pilota, “Opera White”, che completa la piattaforma “Opera education”, l’iniziativa di rilevanza nazionale, avviata dall’associazione Aslico e dal Teatro Sociale di Como nel 1996 per avvicinare al mondo della lirica soprattutto i più piccoli e che ora guarda anche alla terza età. La partitura scelta per la progettualità 2023 è Il Flauto Magico di Mozart. Il progetto prevede che, nel rispetto delle potenzialità di ciascuno, gli ospiti saranno coinvolti nel canto e nelle coreografie, o potranno essere semplicemente spettatori.
Il teatro entrerà nelle Rsa con cantanti, musicisti, attori: l’azione scenica renderà protagonisti gli anziani, valorizzando le loro conoscenze e passioni. Un progetto a tutto tondo, visto che anche gli operatori sono coinvolti, attraverso una formazione che arriverà alla messa in scena di uno spettacolo vero e proprio. Le prove inizieranno a marzo, per concludersi, con il debutto, a luglio. La cultura, dunque, diventa occasione di socialità e in un certo senso strumento di cura. «Il teatro in musica – spiegano dal Sociale di Como – è una sollecitazione per fisico ed emotività, affinché gli ospiti delle strutture di ricovero non si abbandonino a uno stato di declino e alla solitudine».
Attivando un percorso didattico, propedeutico alla messa in scena, il progetto di “Opera White” vuole andare oltre il rischio dell’isolamento, mentre la musica, grazie alla sua capacità di riferirsi contemporaneamente al corpo e alla mente, può essere di grande aiuto in caso di decadimento cognitivo. Gli esercizi di respirazione, il canto, i movimenti per le coreografie permetteranno di riscoprire movimenti dimenticati, di riacquistare confidenza con il proprio corpo, di provare nuove emozioni, di concepire il movimento come mezzo di relazione con l’ambiente e con gli altri, portando benefici che riguardano il senso d’identità, la memoria a breve termine, l’orientamento spazio- temporale, il tono dell’umore, le competenze espressive e relazionali.
Il progetto, che non ha rientri dal punto di vista economico, è possibile grazie a un bando di finanziamento messo a disposizione dalla “Fondazione della Comunità Comasca” e può essere sostenuto da tutti grazie a una raccolta dal basso. Il sogno – concludono gli organizzatori – è di mettere a punto una modalità di azione replicabile, così che anche altre Rsa del territorio, locale e nazionale, possano sperimentare questa iniziativa.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)