Lo scenario "Convergence 2010-2060" prevede, in mezzo secolo, 70 milioni di abitanti in meno in Europa: 24 milioni di meno in Germania (-29%), 15 milioni in meno in Italia (-25%), 8 milioni in meno in Spagna (-18%). Per mantenere l'attuale livello di popolazione attiva l'Europa dovrebbe accogliere 1,6 milioni di stranieri l'anno. Per l’Italia, il demografo Massimo Livi Bacci(''Un'Italia più piccola e debole? La questione demografica'' il Mulino n.5/2018), ricorda il contributo fornito dall'immigrazione nel tamponare il declino demografico. La popolazione italiana è diminuita di 300.000 unità negli ultimi tre anni. Tra vent'anni , in uno scenario ottimistico, la popolazione italiana diminuirebbe di un milione di unità. Le trasformazioni più significative riguardano le fasce di età: - 1,6 milioni la popolazione under 20 ; - 4 milioni i soggetti in età attiva (tra 20 e 70 anni); + 4,6 milioni gli anziani over 70. Questo trend sarebbe plausibile se ci fosse – afferma LiviBacci – un guadagno netto migratorio tra le 160.000 e 180.000 unità ogni anno. Con l'ipotesi della ''immigrazione zero'', la popolazione scenderebbe di 6 milioni come somma algebrica tra -11 milioni di under 70 anni e + 5 milioni di over 70. In sostanza, tra ora e il 2040, la popolazione adulta e attiva diminuirebbe di 4 milioni se alimentata da un flusso costante di stranieri immigrati, mentre diminuirebbe di 10 milioni in caso di azzeramento dei flussi immigratori.