La rivista scientifica Nature ha selezionato una lista degli eventi scientifici da tenere d’occhio il prossimo anno. Con cambiamento climatico e vaccini anti Covid-19 che faranno da padrone, ma senza dimenticare le patologie come l’Alzheimer.
È storia recente l’approvazione dei primi vaccini autorizzati contro Covid-19. La loro efficacia, come degli altri in fase di arrivo, diventerà più chiara all’inizio del 2021. Di particolare interesse saranno i risultati delle sperimentazioni cliniche di fase III condotte da Novavax e Johnson & Johnson. È probabile che i loro vaccini siano più facili da distribuire e conservare rispetto a quelli a base di Rna prodotti da Pfizer-BioNTech e Moderna. Alla fine dello scorso anno, Novavax ha lanciato due grandi sperimentazioni del suo vaccino a proteine virali nel Regno Unito e negli Stati Uniti, che riferiranno all’inizio del 2021. L’azienda potrebbe produrre fino a due miliardi di dosi di vaccino all’anno. Johnson & Johnson sta testando una versione a iniezione singola del suo vaccino.
Entro l’anno la Food and Drug Administration statunitense dovrebbe esprimersi sul primo farmaco segnalato per rallentare la progressione della malattia di Alzheimer. Aducanumab, prodotto dalla società farmaceutica Biogen, è un anticorpo che si lega a una proteina cerebrale, l’amiloide, che la maggior parte degli scienziati ritiene possa essere il principale fattore scatenante della malattia. Le prove che il farmaco funzioni sono contrastanti. Due studi clinici di fase III hanno offerto risultati contrastanti e un comitato consultivo indipendente convocato dalla Fda per valutare l’efficacia del farmaco afferma che i dati non ne supportano l’uso. Gli unici farmaci per l’Alzheimer approvati finora trattano i sintomi cognitivi come la perdita di memoria, piuttosto che la progressione della malattia.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)