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Clinical trial to start in Japan for new Alzheimer’s drug - Al via in Giappone la sperimentazione clinica per il nuovo farmaco contro l’Alzheimer

• The Japan News, 02-02-2021

A partire dal mese di marzo, in diversi Paesi verrà somministrato  a 1.400 persone sane, senza alcun problema cognitivo, un farmaco sperimentale contro l’Alzheimer - noto come BAN2401 - . La campagna clinica durerà 4 anni e darà modo di esaminare l’efficacia e gli eventuali effetti collaterali delllo stesso. Secondi i ricercatori la malattia di Alzheimer appresenta il 6070% di tutti i casi di demenza. Il numero di persone affette da demenza nel mondo è attualmente di 50 milioni, ma - considerando la curva demografica - si stima che questa cifra supererà i 150 milioni entro il 2050. Soltanto in Giappone, il numero di persone che svilupperanno la malattia entro il 2025 è stimato a 7,3 milioni. Lo studio internazionale è guidata dalla statunitense Alzheimer's Clinical Trials Consortium, ma Giappone, Stati Uniti, Canada, Australia, Singapore e alcune nazioni europee sono i luoghi scelti per il processo di sperimentazione.

La malattia di Alzheimer si sviluppa quando le cellule cerebrali vengono danneggiate dall'accumulo graduale di una proteina, presente nel cervello, chiamata beta amiloide. Un processo lento, che inizia da 10 a 20 anni prima della comparsa dei sintomi. Si pensa che il farmaco BAN2401 agisca rimuovendo tale proteina dal cervello. Il bando per reclutare il campione si è rivolto a persone di età compresa tra 55 e 80 anni che presentano un accumulo di A beta ma sono asintomatiche.

I volontari saranno divisi in due gruppi. Durante un periodo di quattro anni, ai membri di un gruppo verrà somministrata una flebo contenente il farmaco una volta ogni due o quattro settimane, mentre a quelli dell'altro gruppo verrà somministrata una flebo  con placebo. In tal modo si potrà confrontare l'accumulo di A beta e gli eventuali cambiamenti cognitivo-funzionali tra i due gruppi. Studi clinici su altri farmaci giudicati efficaci nell’eliminazione della proteina sono stati condotti precedentemente su pazienti che avevano già sviluppato la malattia, ma sono risultati tutti inefficaci. L'analisi ha concluso che somministrare farmaci dopo che le cellule cerebrali sono state danneggiate e i sintomi sono ormai insorti, non ha alcun effetto terapeutico, anche nel caso si riesca ad eliminare la proteina in causa. Ecco perchè l'attuale studio clinico si rivolge alle persone prima della comparsa della malattia di Alzheimer destando contemporaneamente interesse e speranze in tutto il mondo scientifico.

(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)

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Anno Pubblicazione2021
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LinguaInglese
OriginaleSi
Data dell'articolo2021-02-02
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Fonte• The Japan News
Subtitolo in stampa• The Japan News, 02-02-2021
Fonte da stampare(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)
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