Da uno studio, pubblicato sulla rivista Obesity e condotto dagli esperti del Servizio sanitario nazionale inglese (Public Health England) risulta che gli obesi potrebbero essere a maggior rischio di complicanze ammalandosi di Coronavirus. Il problema è rilevante visto che circa tre adulti inglesi su dieci sono clinicamente obesi, cioè presentano un indice di massa corporea superiore a 30, uno dei tassi più alti nel mondo occidentale.
Ciò avverrebbe attraverso le cellule adipose che producono grandi quantità di una proteina che il nuovo Coronavirus utilizza per infiltrarsi nel corpo.
Gli esperti del Public Health England, sostengono che è ancora presto per trarre conclusioni "automatiche" visto che nella selezione del campione, oltre a tener conto dell'obesità hanno considerato altri fattori come che nelle loro indagini hanno tenuto conto anche di altre caratteristiche dei pazienti, come età, genere e posizione geografica.
Un altro studio dell'Università di Liverpool, basato sull'analisi di circa 17.000 pazienti ricoverati, aveva stabilito una relazione fra obesità e Covid-19 rivelando che questa condizione potrebbe aumentare il rischio di morire del 37 %. Per questi scienziati superiore rispetto al tasso di mortalità delle persone con malattie cardiache (31%).
Per gli scienziati di Liverpool, avere un indice di massa corporea compreso tra 30 e 34 raddoppia le probabilità di essere ricoverati in terapia intensiva rispetto a una persona normopeso. Chi supera il livello 35 di indice di massa corporea ha una probabilità addirittura quadrupla di necessitare di terapie di supporto impegnative.
(Sintesi redatta da: Carrino Antonella)