Secondo i dati del recente rapporto dell’Osservatorio Aidaf Unicredit Bocconi (Aub) i primi mille gruppi italiani di aziende familiari che hanno superato la soglia di fatturato di 20 milioni di euro, sono caratterizzati da una presenza di leader familiari nei consigli di amministrazione con un’età superiore ai 70 anni nel 29% dei casi.
E’ evidente come il passaggio generazionale in azienda sia diventato un tema chiave che coinvolgerà anche i consulenti che dovranno accompagnare le famiglie in questo percorso. In realtà, come spiega Alessandra Losito, country head Italia di Pictet Wealth Management, il problema non è il passaggio generazionale in sé, ma la mancanza di comunicazione a mettere a rischio la sopravvivenza delle imprese familiari.
In un contesto come quello dove oltre l’85% è a matrice familiare, la coesistenza di diverse generazioni è cruciale. Infatti, il 60% dei passaggi generazionali non si realizza per mancanza di allineamento e di fiducia all’interno della famiglia, per questo la coesistenza tra generazioni richiede un vero e proprio cambio di paradigma. I
Millennials, i nati tra il 1981 e la fine del millennio, in Italia erediteranno nei prossimi dieci anni 2mila miliardi. Guardando i risultati di una ricerca di Bain&Company, emerge come nel 2025, a livello mondiale, gli investitori tra 20 e 45 anni con patrimoni superiori a un milione di dollari saranno 19,5 milioni di individui, di cui 7 milioni solo in Europa.
Compito dei consulenti è dunque accompagnare le famiglie in un percorso di progressiva comprensione reciproca, al fine di trovare un punto di incontro tra un giovane idealista e un anziano realista che hanno vocazioni e obiettivi di investimento differenti.
(Fonte: tratto dall'articolo)