Progetto che nasce, nel 2013, da problemi strutturuali nel territorio rurale e montane legati alla carenza di servizi per le famiglie, sopratutto con bambini piccoli. Si è quindi proposto a pensionate (anche se non sono esclusi gli uomini) o donne con molto tempo libero di fornire la loro disponibilità come "grand-méres du village", occupandosi per alcune ore dei bambini che non possono essere seguiti dai genitori durante la giornata. Gli obiettivi erano molteplici: rafforzare la coesione nella comunità del villaggio, matenere una forte connotazione identitaria (le grand méres possono passare le tradizioni tramite racconti di fiabe, storie del luogo e giochi); contribuire a motivare persone di una certa età a rischio di solitudine, dando l'opportunità di essere attive. Nonostante una non alta adesione di famiglie, alle nonne è stato fatto fare un corso di formazione. L'età dei bambini coinvolti è compresa tra i tre e gli 11 anni, è previsto solo occasionalmente un piccolo rimborso spese per le grand méres, la permanenza dei bambini non deve superare le 2 ore continuative e la famiglia ha firmato un modulo di manleva di responsabilità. A supporto del progetto una polizza assicurativa a copertura dei rischi per nonne e bambini, una corrdinatrice tecnica del servizio per affrontare i problemi quotidiani. Sono state però solo 13 famiglie aderenti, delle quali solo 5 hanno usufruito del servizio, a fronte di 12 grand méres. Uno dei motivi della scarsa adesione delle famiglie è la poca disponibilità oraria, cosa a cui si è pensato di porre rimedio con l'organizzazione, per le prossime fasi, di un servizio di dopo scuola, che potrà essere utilizzato, con l'aiuto di un mediatore culturale, anche dalle famiglie di immigrati.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)