Una 73enne indiana ha partorito due gemelle nello Stato del sud indiano di Andhra Pradesh. Le gemelle sono state concepite con fecondazione in vitro. Mamma Yaramati era già in menopausa e, così l’ovulo di una donatrice è stato fecondato con il seme di suo marito prima di essere impiantato. Shannon Clark, docente di medicina materna e fetale alla University of Texas (Usa) sostiene che la gravidanza geriatrica di Yaramati sia decisamente atipica. Aggiunge però che non deve più sorprenderci, dati gli avanzamenti nelle tecnologie di riproduzione assistita e in generale negli studi sulla longevità. Yaramati è in questo momento la donna più anziana al mondo ad aver dato alla luce dei figli. Il primato di tre anni fa apparteneva ad una settantenne, sempre Indiana. Il record per una gravidanza senza fecondazione assistita appartiene invece ad una 59enne inglese che, nel 2007 partorì senza aiuti scientifici. Molti studiosi di etica sollevano aspre polemiche da anni per la gravidanza geriatrica in età sempre più avanzata. Lo considerano un atto irresponsabile. Altri, inclusi, ovviamente i dottori che hanno aiutato le donne ad avere figli, dicono che la gravidanza è “un diritto fondamentale” e non può essere negato alle persone solo a causa dell’età. In un documento del 2016, il Comitato Etico della Società Americana di Medicina Riproduttiva scoraggia i medici a “fornire ovociti o embrioni da donatore a donne oltre i 55 anni di età, anche quando non comportano particolari problemi medici”. I motivi sono legati alla sicurezza e alla longevità del nascituro, oltre che al “bisogno di un adeguato supporto psicosociale per la crescita del bambino in età così avanzata”.
(Fonte: tratto dall'articolo)