Nell’Italia con i capelli d’argento l’Abruzzo spicca in negativo: per ogni 100 ragazzi (età inferiore ai 14 anni) vi sono 176 soggetti over 65, rispetto ai 158 della media nazionale.
Più anziani, più malattie croniche che impongono alla sanità di adeguarsi e rimodulare la propria azione in modo da rispondere a un fenomeno di grande portata.
Temi di grande impatto, al centro dell’ottava edizione del simposio regionale "Aging and Chronic Diseases” (invecchiamento e malattie croniche), programmato ad Avezzano l’8 e 9 aprile 2016. L’allungamento della vita è stato raggiunto anche grazie alla medicina, che ha trovato trattamenti efficaci contro gli eventi acuti, come l’infarto e l’ictus, aumentando la sopravvivenza delle persone colpite. In molti casi malattie che un tempo erano mortali oggi sono tenute sotto controllo, come per esempio quelle cardiovascolari. La conseguenza negativa, però, è l’aumento delle malattie croniche. Oggi circa l’ottanta per cento delle persone oltre i 60 anni ha una malattia cronica e il cinquanta per cento ne ha due.
Alla luce di questo quadro, il sistema sanitario ha cambiato strategia; è fondamentale la gestione multidisciplinare del paziente geriatrico, cioè l’intervento di specialisti di branche diverse nel percorso di assistenza.
Peraltro oggi, grazie alla tecnologia, c’è la possibilità di una gestione extraospedaliera del paziente geriatrico con cui si segue con più efficacia il soggetto e si evitano ripetuti ricoveri. La telemedicina “permette controlli a distanza dello specialista che può monitorare l’anziano senza che quest’ultimo debba tornare ogni volta in ospedale per il riacutizzarsi di alcune patologie come bronchite cronica e scompenso cardiaco. La telemedicina, in questo senso, sempre più si configura come prezioso alleato per il geriatra e il medico di medicina generale.
(Fonte: tratto dall'articolo)