Alcuni studenti di quarta dell’Istituto tecnico Severi sono allievi in classe ma professori fuori, quando si parla di tecnologia e cellulari. Per un giorno si sono seduti in cattedra per spiegare ai nonni le informazioni base per usare uno smartphone. I ragazzi di quarta, con indirizzo informatica, con pazienza e chiarezza hanno provato ad introdurre i non nativi digitali nel grande mondo della comunicazione on-line. 

In sala Anziani a Palazzo Moroni, si è tenuto il secondo appuntamento, rigorosamente gratuito. L’iniziativa è frutto di un protocollo d’intesa siglato dal Gabinetto del sindaco e dal Severi per l’alfabetizzazione informatica. L’obiettivo, avvicinando due generazioni, è combattere l’esclusione digitale che rischia di dividere ed emarginare. 

Gli incontri informativi sono stati due, ognuno di circa due ore. Una cinquantina di nonni hanno spalancato occhi ed orecchie per cercare di capire. Sono state però le domande a fare la differenza. I ragazzi sono partiti dall’abc, ovvero dai primi passi con l’accensione del telefonino. 

Quindi: salvare un numero in rubrica; spostare i contatti dal vecchio al nuovo cellulare; password e blocco schermo; calendario; luminosità e caratteri; suoneria e memoria predefinita. Poi i capitoli più specifici: la mail e le applicazioni. In testa Whatsapp (perché «poi mio figlio mi scrive e mi sgrida se non leggo e non so rispondere», racconta Anna). 

Niente Facebook, altrimenti si finisce per fare più confusione che altro. ma sì ad internet, a foto e video, da fare e fruire. I partecipanti, che non erano tutti anziani, anzi (c’era più di un cinquantenne e addirittura quarantenni) ascoltano, prendono appunti, chiedono subito di parlare più lentamente. In prima fila Giancarlo Belloni, 95 anni e un obiettivo: «Capire i simboli». Accanto Paola Mario: «Voglio imparare ad inviare le mail» e Maria Cristina: «Ho sentito parlare di un’app che fa l’elettrocardiogramma, è il mio obiettivo».