Dalla nonna che “s’inventa” otto nipotini in casa da accudire che non esistono al vecchio toscanaccio che, dopo una caduta dalla scala, risponde bene a tutte le domande ma in modo assai curioso a una tipologia di quesito; dal glorioso ciclista dilettante capace di affrontare con forza e coraggio anche la salita di una brutta malattia al giovane perseguitato dall’ossessione che ogni donna che incontra sia una prostituta; dal signor Adolfo che, ormai preda dell’Alzheimer, continua a scrivere «Trentatré trentini…» all’antico amico di scuola dell’Autore ritrovato dopo tanti anni, quando sta per morire – ecco solo alcune delle storie vere rievocate in questo libro. Storie di malattia e disabilità ma anche storie di riscatti personali e familiari. Storie magari dall’epilogo crudo ma talora dal decorso leggero, nonostante le difficoltà. Raccontate da un medico che non riesce, né vuole, mai dissociare la patologia dalla vicenda esistenziale in cui s’innerva. In questo album di anziani ammalati, di giovani con disabilità genetiche, di adulti condizionati da patologie fisiche o psichiche, tutti vengono coinvolti: sanitari, parenti, amici, istituzioni, estranei, nel quadro di una sanità e un’assistenza spesso inadeguate a fornire supporti e aiuti sufficienti. L’auspicio è che tutti noi riflettiamo senza chiudere gli occhi, su ciò che noi stessi un giorno potremmo diventare. Guardare questi “altri” con occhi diversi, appunto con i loro occhi, con la gioia di cogliere affinità e sentimenti che ci legano l’uno all’altro, al di là delle apparenze. (Fonte: www.edizionimaddaliebruni.it)