Antonio Candela, cosentino, affetto dalla malattia di Alzheimer da diversi anni, ha deciso di uscire dall'isolamento cui la malattia lo ha costretto suo malgrado e di promuovere una piattaforma internet che metta in contatto gli ammalati di tutta Italia, i caregivers e i medici. “Il web, in molte occasioni, è l’unico strumento che abbiamo a disposizione”, sottolinea. “Abbiamo creato dei gruppi chiusi su Facebook e Instagram, ma si tratta di unità che non interagiscono le une con le altre. L’obiettivo di questo progetto è promuovere una rete attiva su tutto il territorio nazionale”.
Come spiega Paola Ossola, docente di turismo accessibile presso César Ritz Colleges (Svizzera), e membro dell’Associazione Alzheimer Fest, che quest’anno organizza la prima edizione di Alzheimer Fest dall’1 al 3 settembre a Gavirate (Varese): “I malati di Alzheimer e i loro familiari vengono spesso esclusi dalla comunità. Man mano che la malattia avanza, il malato non è più in grado di svolgere le attività che svolgeva precedentemente, tra cui le attività lavorative e rimane intrappolato in casa con il proprio caregiver. Entrambi i soggetti hanno bisogno di continuare a vivere la propria socialità nonostante la patologia, ma la società rende le persone con demenza più disabili di quello che sono”. La costituzione di una piattaforma internet può essere un primo passo per il raggiungimento di obiettivi che dovranno poi essere realizzati.
Sono numerosi gli studi che sottolineano l’importanza della socialità per i soggetti affetti da Alzheimer e come la socialità rappresenti un fattore chiave per irrobustire il cervello e prevenire la demenza.
(Fonte: tratto dall'articolo)