Habitat Microaree (HM) è un programma di promozione del benessere e della coesione sociale di Comune, Azienda sanitaria, ATER, con l’obiettivo di migliorare la qualità di vita degli abitanti residenti in alcuni rioni della città di Trieste a forte concentrazione di disagio sociale. Trieste è una delle città italiane con la presenza maggiore di anziani: nel 2015 gli ultrasessantacinquenni erano il 28,3% della popolazione contro il 21,7% in Italia. I servizi sociali registrano un numero rilevante di utenti over 65, in particolare di grandi anziani in situazioni di fragilità spesso in situazione di isolamento e con difficoltà economiche, condizioni che influiscono in modo rilevante anche sulla salute della popolazione. Il programma Habitat- Microaree interessa 13 aree cittadine (microaree) in cui risiedono complessivamente 7.982 abitanti; il 20% dei residenti negli alloggi ha tra i 65 e i 74 anni, mentre gli over 75 sono il 14%. Il 46% dei nuclei familiari residenti è composto da una sola persona e il 61% dei contratti di locazione è stato stipulato con intestatari con bassa capacità economica. Infine, il 12% dei residenti è di cittadinanza straniera. Il Comune, con proprio personale o mediante cooperative sociali eroga servizi di presa in carico di singole persone e nuclei familiari, animazione territoriale, interventi di orientamento e consulenza. L’Azienda sanitaria è presente in tutte le aree con un infermiere professionale a tempo pieno (Referente di Microarea), mentre gli sportelli di Portierato Sociale dell’Ater, offre informazioni e raccoglie segnalazioni sulla situazione abitativa e manutentiva. Da un punto di vista operativo, il contesto in cui opera il programma HM è quello della microarea, l’approccio adottato è quello dello sviluppo di comunità. Per ciascuna zona HM sono stati individuati degli spazi multifunzione (sedi HM), in cui vengono svolte le diverse attività e che viene usato anche come luogo di aggregazione e di scambio di esperienze. Questi spazi si configurano come veri e propri “laboratori territoriali” in cui le esigenze, spesso, trovano risposta grazie all’attivazione degli stessi cittadini. In queste sedi, trovano spazio sia interventi mirati di accompagnamento e sostegno alle persone e alle famiglie in difficoltà sia azioni – a carattere maggiormente estensivo – finalizzate ad attivare la comunità. Vengono realizzati anche interventi a domicilio finalizzati al sostegno delle persone e delle famiglie nell’ottica di prevenire situazioni di disagio sociale conseguenti a solitudine e isolamento: visite di compagnia agli anziani e a persone e famiglie in difficoltà, piccoli servizi (ad es. portare a casa la spesa o le medicine), accompagnamenti (ad es. per visite mediche), disbrigo pratiche. La valutazione complessiva delle attività avviene attraverso un momento di confronto mensile per ciascuna microarea: questi incontri, denominati GTT (Gruppo Tecnico Territoriale) vedono la partecipazione di tutte le componenti del territorio. Tra le attività sviluppate dal progetto i Comitati di quartiere, le biblioteche diffuse, i pranzi condivisi.
(Fonte: tratto dall'articolo)