Aveva trascorso l’intera vita a cercare l’Arca di Noè. È morto a 86 anni, poco prima di tentare l’ennesima ascesa, la ventitreesima, al monte Ararat. Angelo Palego, ingegnere di origini marchigiane, ma da sempre residente a Trecate, in provincia di Novara, questa volta era sicuro fosse quella buona per riuscire ad entrare all’interno della leggendaria imbarcazione.
«Sarà la più grande scoperta archeologica della storia», aveva detto prima di partire lo scorso marzo. Trovarla «significherebbe affermare indiscutibilmente che la Bibbia aveva ragione, dimostrare scientificamente l’esistenza di Dio. E lo scopo delle mie ricerche è proprio questo», diceva.
Per questo l’ingegnere si trovava in Turchia, a Dogubeyazit, a circa 35 chilometri dal confine iraniano. Era in uno dei campi base utilizzati da chi vuole salire verso l’Ararat quando, alcuni giorni fa, è stato colpito da un attacco cardiaco che non gli ha lasciato scampo. Era anche stato ricoverato in condizioni critiche, in prognosi riservata, all’ospedale di Erzurum, nel cuore dell’Anatolia orientale. Ma i medici non sono riusciti a salvarlo.
«Leggendo la Bibbia e confrontandola con una serie di documenti storici — aveva detto prima dipartire — ma anche coi rilevamenti dei satelliti, ho trovato la localizzazione esatta, a 4.300 metri di altezza sul monte Ararat. Questa volta entreremo nell’arca con le telecamere digitali e filmeremo tutto; sarà una delle più grandi scoperte della storia». L’impresa è rimasta incompiuta.
(Fonte: tratto dall'articolo)