Secondo un recente studio inglese, condotto su 77 persone affette da Parkinson, i test oculari possono aiutare a prevedere quali pazienti con questa malattia svilupperanno la demenza circa 18 mesi dopo.
Angeliki Zarkali, una dei ricercatori del Dementia Research Center di Londra, afferma: "Abbiamo scoperto che le persone con malattia di Parkinson che hanno problemi visivi hanno maggiori probabilità di contrarre la demenza, dunque i test della vista potrebbero fornirci la possibilità di prevedere l’insorgere di questa malattia prima che inizi, dandoci la possibilità di fermare il declino cognitivo prima che sia troppo tardi". Nel frattempo un secondo studio, sempre sviluppato nello stesso centro di ricerca, effettuato su 88 persone con Parkinson e 33 adulti sani, ha confermato i medesimi risultati.
Il ricercatore Dr Rimona Weil commenta così gli studi: "I nostri risultati potrebbero essere preziosi per le sperimentazioni cliniche, dimostrando che i test della vista possono aiutarci a identificare chi dovremmo prendere di mira per le sperimentazioni di nuovi farmaci che potrebbero essere in grado di rallentare il Parkinson".
Entrambe le ricerche, supportate da diversi enti no profit, sono pubblicatesulle riviste Movement Disorders e Communications Biology.
(Sintesi redatta da: Anna Costalunga)