Il primo studio statistico sulla sordocecità elaborato dall’Istat rivela che in Italia ne sono colpiti 189mila persone, quindi uno ogni trecento e di questi oltre la metà, il 57%, è confinata in casa perché non è in grado di svolgere necessità quotidiane elementari. Condizione che preclude ogni forma di vita sociale e spesso anche affettiva. E’ stata la Lega del Filo d’Oro (associazione che dal 1964 aiuta le persone sordo cieche) a commissionare all’Istat lo studio «La popolazione italiana con problemi di vista e di udito». «Si tratta di una vera e propria emergenza – dice il segretario generale della Lega del Filo d’Oro Rossano Bartoli – e dunque è necessario individuare nuove modalità di risposta, a cominciare dalla piena attuazione della legge 107/2010» sui sordociechi. Il dossier, che è stato presentato alla Camera, rivela che il 64,8% dei sordociechi è donna e l’87,9% ha oltre 65 anni e che, come distribuzione sul territorio il 31,5% è al Nord, il 21,4% al Centro, il 30,6% al Sud e il 16,8% nelle Isole.Inevitabile che la sordocecità sia spesso accompagnata da altre forme di invalidità, per la mancanza di stimoli nell’età dello sviluppo e per l’età avanzata in molte persone che diventano sordocieche col passare degli anni. Quindi il 51,7% ha anche disabilità motorie, il 40,1% danni permanenti da insufficienza mentale, il 32,5% disturbi del comportamento e malattie mentali.
(Sintesi redatta da: Flavia Balloni)