In pochi sanno che all’interno dell’intestino sono presenti quasi mille specie e 100 mila miliardi di cellule per un peso totale di circa 1,5 chilogrammi. Fondamentali per il corretto funzionamento dell'apparato digerente, studi sempre più numerosi indicano che l’alterazione della composizione del microbioma –questo il nome corretto- è associata allo sviluppo di diverse condizioni patologiche. Ultimo in ordine di tempo è l’ictus: uno studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Medicine, opera degli scienziati della Cornell University, ha dimostrato che l’alterazione della flora intestinale di alcuni topi attraverso la somministrazione di un antibiotico è in grado di migliorare il recupero in seguito ad un ictus.
L’intestino è uno degli organi più complessi del corpo umano. All’interno di esso vi sono famiglie batteriche altamente diversificate che modulano una serie di attività metaboliche fondamentali del nostro corpo. I microrganismi sono tutt’altro che spettatori: il loro complesso metabolismo li porta a produrre numerose molecole che, secrete a livello intestinale, influenzano notevolmente i diversi apparati del corpo umano.
Nel caso specifico dello studio degli scienziati statunitensi il microbioma sarebbe implicato anche nel recupero in seguito ad un ictus. Per dimostrarlo gli autori della ricerca hanno suddiviso degli animali da esperimento in due gruppi: nel primo è stato somministrato un antibiotico capace di alterare la flora, nel secondo nulla. Successivamente ad entrambe i gruppi è stato indotto un ictus ischemico. Il passo successivo è stata la valutazione del recupero in seguito al danno cerebrale. Dalle analisi è emerso che nel gruppo trattato con gli antibiotici prima dell’ictus i danni a livello cerebrale e sistemico erano ridotti di oltre il 60% rispetto al gruppo di controllo. Secondo gli autori dello studio ciò sarebbe dovuto alla capacità di alcuni microrganismi di modulare la risposta infiammatoria. Nel caso dell’ictus l’alterazione della flora avrebbe agito «spegnendo» parzialmente l’iperattivazione del sistema immunitario. Un risultato importante che mostra l’importanza del «pilotare» la composizione della flora batterica intestinale nella gestione di alcuni disturbi.
(Fonte: tratto dall'articolo)